Comunicati | 2 Settembre 2015 | Fabio Ciarla
I vini del vulcano sfidano il tempo alle pendici dell’Etna
Longevità e acidità come elementi sostanziali dei vini provenienti da territori vulcanici. Questo è quello che è emerso dall’interessante degustazione firmata Volcanic Wines Il tempo, il mito, il vulcano. Vini, vitigni ad alta longevità nel cuore del vulcano, che si è tenuta domenica 30 agosto presso Azienda Barone di Villagrande a Milo. Inserita nel ricco programma della 35° edizione di ViniMilo e condotta da Fabrizio Carrera giornalista di www.cronachedigusto.it, la degustazione ha visto la partecipazione di Salvo Foti, enologo e produttore a cui si deve il rilancio dei vini etnei.
“Cosa significa vulcanicità? – ha detto Salvo Foti – Lo vediamo in questi vini, nella loro vena acida che porta una piacevole lunghezza in bocca. I terreni vulcanici hanno questa capacità che da un punto di vista chimico viene chiamata potere tampone, qualcuno l’ha definita mineralità. Semplificando e per capire meglio è quell’effetto che si produce aggiungendo il sale su una fetta di limone. Il primo impatto è dato dall’acidità e può essere aggressivo, poi subentra la salinità. Il sale tampona l’acidità portando una dolcezza contenitiva e si traduce in uno stimolo profondo e lungo per le papille gustative.”
E questo dà al vino proveniente da territori vulcanici la capacità di sfidare il tempo. Lo hanno dimostrato nel calice DOC Colli Euganei Manzoni bianco 2009 Ca’ Lustra, DOC Monti Lessini Durello Superiore 2008 Sandro De Bruno, DOC Soave Terre di Terrossa 2007 Sandro de Bruno, DOC Semidano di Mogoro Superiore Puisteris 2010 Cantina di Mogoro, DOCG Soave Superiore Classico Foscarin Slavinus 2003 Montetondo, DOC Etna rosso 2010 Barone di Villagrande, DOC Etna rosso 2010 Archineri di Pietradolce, Nerello Mascalese 2006 Masseria di Setteporte, Soremidio 2006 Tenuta Sant’Isidoro, Ciliegiolo San Lorenzo 2004 Sassotondo, DOC Monti Lessini Durello Spumante AR 2004 Marcato.
Volcanic Wines chiude così gli appuntamenti estivi del 2015, con una tre giorni densa di incontri e di confronti all’ombra dell’Etna, sottolineando come ha affermato Marco Nicolosi dell’Azienda Barone di Villagrande che ha ospitato l’evento: “Noi vendiamo territorio in bottiglia: il vino è strettamente legato al suo territorio e ne dobbiamo valorizzare gli aspetti culturali e di salvaguardia del paesaggio e promuovere tutto quello che vi ruota attorno come l’accoglienza e l’enoturismo. Volcanic Wines racchiude questi concetti fondamentali ed è la dimostrazione che è possibile una efficace cooperazione tra zone ed enti diversi uniti per portare avanti un progetto qualitativo importante”.
Insieme al Consorzio di Tutela Vini Soave, capofila e ideatore del progetto, aderiscono a Volcanic Wines il Consorzio di Tutela vini Lessini Durello, Consorzio di Tutela vini Gambellara, Consorzio Vini Colli Euganei, Consorzio di Tutela di Pitigliano e Sovana, Consorzio di Tutela vini di Orvieto, Consorzio di Tutela vini Frascati, Enoteca Provinciale Tuscia, Strada Terre Etrusco Romane, Consorzio di Tutela vini Campi Flegrei, Consorzio di Tutela Vini Vesuvio, Consorzio di Tutela Vini Etna, Cantina di Mogoro.
“Cosa significa vulcanicità? – ha detto Salvo Foti – Lo vediamo in questi vini, nella loro vena acida che porta una piacevole lunghezza in bocca. I terreni vulcanici hanno questa capacità che da un punto di vista chimico viene chiamata potere tampone, qualcuno l’ha definita mineralità. Semplificando e per capire meglio è quell’effetto che si produce aggiungendo il sale su una fetta di limone. Il primo impatto è dato dall’acidità e può essere aggressivo, poi subentra la salinità. Il sale tampona l’acidità portando una dolcezza contenitiva e si traduce in uno stimolo profondo e lungo per le papille gustative.”
E questo dà al vino proveniente da territori vulcanici la capacità di sfidare il tempo. Lo hanno dimostrato nel calice DOC Colli Euganei Manzoni bianco 2009 Ca’ Lustra, DOC Monti Lessini Durello Superiore 2008 Sandro De Bruno, DOC Soave Terre di Terrossa 2007 Sandro de Bruno, DOC Semidano di Mogoro Superiore Puisteris 2010 Cantina di Mogoro, DOCG Soave Superiore Classico Foscarin Slavinus 2003 Montetondo, DOC Etna rosso 2010 Barone di Villagrande, DOC Etna rosso 2010 Archineri di Pietradolce, Nerello Mascalese 2006 Masseria di Setteporte, Soremidio 2006 Tenuta Sant’Isidoro, Ciliegiolo San Lorenzo 2004 Sassotondo, DOC Monti Lessini Durello Spumante AR 2004 Marcato.
Volcanic Wines chiude così gli appuntamenti estivi del 2015, con una tre giorni densa di incontri e di confronti all’ombra dell’Etna, sottolineando come ha affermato Marco Nicolosi dell’Azienda Barone di Villagrande che ha ospitato l’evento: “Noi vendiamo territorio in bottiglia: il vino è strettamente legato al suo territorio e ne dobbiamo valorizzare gli aspetti culturali e di salvaguardia del paesaggio e promuovere tutto quello che vi ruota attorno come l’accoglienza e l’enoturismo. Volcanic Wines racchiude questi concetti fondamentali ed è la dimostrazione che è possibile una efficace cooperazione tra zone ed enti diversi uniti per portare avanti un progetto qualitativo importante”.
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