Rubriche | 22 Novembre 2018 | Roma&Dintorni
La Tuscia sotto la lente, in giuria con grande gusto
Un pomeriggio molto inteso, e avrei proseguito anche il giorno successivo se non avessi avuto impegni improrogabili, nella giuria allargata delle finali della guida “La Tuscia del Vino” di Carlo Zucchetti. L’uomo con il cappello, che non è solo ma guida una redazione e un gruppo di persone molto ben articolato, ha studiato questa occasione per ottenere giudizi allargati, confrontare esperienze, validare alcuni risultati. Un’occasione davvero interessante per chi, come me, ama il Lazio e i suoi vari territori, sebbene poi la guida ormai comprenda tutta la Tuscia storica, quindi anche porzioni di Umbria e Toscana.
Ben 65 i vini bianchi e 11 gli spumanti assaggiati, tutti rigorosamente alla cieca, conoscendo solamente l’area di provenienza. Una cavalcata con buche e vette ovviamente, con qualche sorpresa alla scoperta delle bottiglie, diverse chiacchiere al tavolo prima di tuffarsi sulle splendide pizze e altrettanto goduriosi salumi dell’Agriturismo “Il Casaletto” di Grotte Santo Stefano in provincia di Viterbo. Diversi gli esperimenti “aranciati”, per quanto mi riguarda sicuramente troppi e con – forse – un solo assaggio degno di nota, nel senso di “privo di difetti”. Poi diverse cose interessanti sul piano degli autoctoni ma anche sugli internazionali, buoni ma non eccelsi diversi Orvieto e su tutti i Grechetto a farsi notare. Il giorno successivo toccava ai rossi ma, come detto, purtroppo non ho potuto partecipare al secondo round.
Un ringraziamento per l’invito a Carlo, Alessandra, Francesca e Riccardo (e agli altri che non conosco) e un arrivederci. Il lavoro che questo gruppo di persone fa sul territorio, e non solo, rimane degno di nota e di plauso.
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