Comunicati | 16 Gennaio 2020 | Fabio Ciarla
Rocca delle Macìe afferma il terroir chiantigiano con il nuovo corso del Sergioveto e del Roccato
Rocca delle Macìe rilancia la forza del territorio con la nuova impostazione impressa alle due storiche etichette a partire dalla vendemmia 2015
L’attenta rilettura delle condizioni territoriali e ambientali delle tenute chiantigiane di Rocca delle Macìe negli ultimi venti anni è stata fondamentale per maturare la decisione di mettere mano su due delle etichette storiche dell’azienda di Castellina in Chianti: il “Ser Gioveto” e il “Roccato”.
Il “Ser Gioveto” è il vino che Italo Zingarelli ha dedicato a suo figlio Sergio, frutto del vitigno principe della terra chiantigiana, anche noto come Sangioveto. Nasce nel 1985 -anno in cui Sergio Zingarelli inizia ad affiancare il padre nella conduzione aziendale- da uve sangiovese con aggiunta, negli anni, di una piccola quota di merlot e cabernet sauvignon.
Dall’annata 2015 questa etichetta torna a mettere ancor di più in evidenza la centralità del sangiovese, amato da “SerGio”, presentandola sul mercato come Chianti Classico Riserva Sergioveto, prodotta con sangiovese in purezza ed espressione del singolo Vigneto “Pian della Casina”. Lo scriveremo d’ora in poi Sergioveto, come suggerito anche dal restyling grafico che al nome aggiunge in etichetta la stilizzazione del vigneto da cui provengono le uve per la sua produzione. Del Chianti Classico Riserva Sergioveto 2015 sono state prodotte 6.500 bottiglie.
Il “Roccato” è lo storico supertuscan di Rocca delle Macìe. Prodotto nella prima annata nel 1988, fu concepito come blend paritario di sangiovese e cabernet sauvignon, come un vino rappresentativo del saper fare aziendale, dell’elaborazione della toscanità con uno sguardo internazionale. E’ un vino che nel corso degli anni dimostra quanto può essere forte l’influenza del terroir nel pur adattabile cabernet sauvignon, che nelle sue espressioni più riuscite pare “chianteggi”, ossia che riesca a restituire aromaticamente dei caratteri inconfondibilmente chiantigiani legati appunto al territorio e non propriamente al vitigno.
Il bagaglio di questa esperienza ha portato alla decisione di creare, a partire dalla vendemmia 2015, un Roccato Igt Toscana che fosse un cabernet sauvignon in purezza, ottenuto dal singolo Vigneto “Poggio alle Pecchie”, impiantato nel 1996. Del Roccato Igt Toscana 2015 sono state prodotte 6.500 bottiglie.
Il progetto di rinnovamento avviato dal patron Sergio Zingarelli venti anni fa, che vede al centro il forte radicamento territoriale dei vini prodotti in Chianti Classico da Rocca delle Macìe, è guidato dalla volontà di ottenere risultati sempre più alti ed è continua evoluzione.
Conferme sono arrivate dalla veloce affermazione dei vini di nicchia appartenenti alla tipologia Gran Selezione, ossia il Chianti Classico Gran Selezione Sergio Zingarelli e il Chianti Classico Gran Selezione Riserva di Fizzano, e i riscontri più che positivi ottenuti dai vini cardine del “Mondo Rocca” da oltre quarant’anni, il Chianti Classico Famiglia Zingarelli e il Chianti Classico Riserva Famiglia Zingarelli.
Fonte: Ufficio stampa Rosanna Ferraro Vinotype
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