Comunicati | 28 Settembre 2020 | Fabio Ciarla
Qual è il futuro delle Bollicine Rosa? La start-up Acqui docg Rosé apre nuove prospettive per il vino italiano con un fenomeno che unisce due trend in crescita
Con il Workshop di apertura degli Acqui Wine Days, il Consorzio Tutela Vini d’Acqui fornisce indicazioni all’economia italiana del vino rosé associando la produzione vinicola allo sviluppo enoturistico
I consumatori dei mercati italiani e internazionali chiedono sempre più Vini Spumanti e Vini Rosé, due trend paralleli in continua crescita: dal 2002 il consumo di spumanti è cresciuto da 2.000 milioni di bottiglie fino ad arrivare nel 2019 a 3.000 milioni, mentre per i rosati la crescita è stata da 2.200 milioni a 2.800 milioni di bottiglie, come testimonia la ricerca “Rosato & Spumante” realizzata dall’Osservatorio del Vino – Unione Italiana Vini a settembre 2020. La somma di queste due declinazioni enologiche sono gli Sparkling Rosé, un segmento in espansione che in Italia produce 49 milioni di bottiglie. Il Consorzio Tutela Vini d’Acqui ha individuato in questo trend una delle chiavi di crescita dei consumi internazionali dei prossimi anni, decidendo così di produrre l’Acqui docg Rosé, un nuovo vino secco Spumante da uve Brachetto, che si può declinare anche come Fermo, che ha debuttato con la vendemmia del 2017. Nella sua versione spumante, ottenuta con il Metodo Martinotti-Charmat, risulta morbido e profumato, con bouquet floreale, piacevole retrogusto di piccoli frutti rossi e finale fresco ed elegante.
“Le Bollicine e i Vini in Rosa: Scenario, Mercato, Tendenze, Prospettive”, il Workshop d’apertura di Acqui Wine Days tenutosi il 25 settembre a Villa Ottolenghi, ha raccolto alcuni dei massimi esperti del panorama enologico italiano per riflettere insieme sulle sfide e le opportunità che la start-up Acqui docg Rosé porta in dote, inserendosi in un mercato dal grande potenziale come quello degli Sparkling Rosé. Acqui Wine Days è una tre giorni – dal 25 al 27 settembre – dedicata al Brachetto d’Acqui docg e all’Acqui docg Rosé e al territorio dell’Alto Monferrato, Patrimonio Unesco, con degustazioni, eventi per il pubblico ed escursioni. L’evento si inserisce all’interno del palinsesto della Douja d’Or 2020 – Il Vino, il Cibo, la Cultura, il Monferrato, la storica manifestazione enogastronomica piemontese che torna quest’anno con una formula rinnovata: coinvolgendo Asti e tutto il Monferrato Astigiano, tutti i fine settimana fino al 4 ottobre propone live tasting nelle eleganti piazze della città, masterclass nei palazzi storici e un nuovo palinsesto di iniziative culturali, artistiche ed enogastronomiche, da prenotare su www.doujador.it.
“Per ora la produzione di Acqui docg Rosé si limita a 10 aziende, – commenta Paolo Ricagno, Presidente del Consorzio Tutela Vini d’Acqui – ma tante altre stanno decidendo di iniziare su questa strada, convinte dal progetto che stiamo intraprendendo e dall’alta qualità che contraddistingue il prodotto. Si tratta di un percorso che quindi coinvolge non solo i produttori, ma anche il territorio e le istituzioni. Ovviamente, questo nuovo vino non significa che abbiamo deciso di mettere in secondo piano il Brachetto d’Acqui docg, il nostro fiore all’occhiello, che rimane la nostra produzione di punta e che in passato è stato apprezzato moltissimo, ma che ha subito anche una flessione a circa metà degli anni 2000. Ora, per fortuna, grazie anche all’azione di promozione del Consorzio, il trend si sta invertendo. Attualmente produciamo 3 milioni di bottiglie e puntiamo a aumentare questo numero”.
Carlo Flamini, coordinatore tecnico Osservatorio Vino – Unione Italiana Vini, ha presentato durante il Workshop “Le Bollicine e i Vini in Rosa: Scenario, Mercato, Tendenze, Prospettive” in anteprima la ricerca originale “Rosato & Spumante” sul mercato internazionale delle Bollicine Rosa, dando forma ai frammentati dati di questo settore. È stato evidenziato come i mercati che assorbono maggiormente le quote di mercato dei Vini Rosati e Vini Spumanti sono UK, USA e Germania. La somma di questi due trend sono gli Sparkling Rosé, vini che l’Italia nel 2019 ha prodotto per 49 milioni di bottiglie e le proiezioni per il 2021 dicono che questo numero può arrivare a quota 64 milioni, mentre la produzione mondiale per il 2021 può raggiungere 160 milioni, raggiungendo il 5% dei consumi totali di spumante. Una crescita in cui si può inserire l’Acqui docg Rosé.
Grazie alle ricerche e agli interventi dei relatori del Workshop “Le Bollicine e i Vini in Rosa: Scenario, Mercato, Tendenze, Prospettive”, promosso dal Consorzio Tutela Vini d’Acqui, è stato così mosso il primo passo verso la creazione di un Osservatorio Italiano degli Sparkling Rosé, un percorso che intende prevedere futuri incontri ad Acqui Terme con gli esperti del settore per mantenere monitorata la situazione dei Vini Rosé, il mercato, le prospettive e i trend di consumo.
“È necessario che le istituzioni si impegnino a facilitare l’esportazione dei nostri vini e la start-up dell’Acqui docg Rosé rappresenta un esempio di iniziativa da promuovere. – ha affermato l’Assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa durante il Workshop – Si tratta di un’occasione da sostenere per far conoscere sempre più le nostre eccellenze, come anche il Brachetto d’Acqui docg, sempre però di pari passo con la promozione turistica del nostro straordinario territorio”.
“La produzione mondiale di vini rosati si attesta intorno ai 24 milioni di ettolitri, mentre il totale della produzione italiana di vini è di 48 milioni di ettolitri. – ha spiegato Riccardo Ricci Cubastro, Presidente Federdoc – Quindi il mercato mondiale dei rosati corrisponde a metà della produzione del Paese che produce più vini in assoluto, l’Italia. Questo dato ci mostra quanto sia importante l’iniziativa dell’Acqui docg Rosé, un progetto coraggioso e di qualità, che ora va caratterizzato e raccontato correttamente”.
“La cosa più importante è dare un’identità precisa ai vini – ha illustrato Mattia Vezzola, Vicepresidente del Consorzio Valtenesi – senza una caratterizzazione precisa è difficile ritagliarsi la propria fetta di mercato. Questo, dopo aver dato il via a un nuovo interessante progetto, deve essere il prossimo passo dell’Acqui docg Rosé, senza dimenticarsi però del Brachetto d’Acqui docg, che ha fatto la storia di questo territorio”.
“L’enoturismo è uno dei trend più importanti degli ultimi anni e sta diventando sempre più un veicolo determinante per la promozione di un territorio. – ha affermato Magda Antonioli, Professore Associato all’Università Bocconi e Consigliere di amministrazione di ENIT, Agenzia Nazionale del Turismo – Ed è quindi indispensabile promuovere la narrazione di tutta la filiera del Vino così da offrire a un turista sempre più consapevole una rete strutturata di informazioni ed esperienze. I vini e i prodotti di qualità certificata (DOP, DOC e DOCG) diventano così strumenti fondamentali per il turismo italiano e internazionale, in un segmento, quello dell’enoturismo, con una crescita quasi tripla rispetto ai settori turistici tradizionali”.
“L’iniziativa del Consorzio Tutela Vini d’Acqui è visionaria – ha affermato Giulio Somma, direttore de Il Corriere Vinicolo – l’idea di creare un osservatorio delle Bollicine Rosa del Vino in Italia è una proposta innovativa che spicca nel contesto campanilistico e frammentato delle docg italiane. Abbiamo l’occasione di far riscoprire il valore delle diversità, che abbiamo finora vissuto spesso come una debolezza”.
“L’interesse verso le bollicine sta crescendo sempre più. – ha detto Andrea Zanfi editore di Bubble’s e fondatore di Spumantitalia – Il territorio acquese si presta inoltre molto alla realizzazione di sparkling e il progetto Acqui docg Rosé è estremamente interessante. Si tratta però di un lavoro difficile che richiede investimenti, capacità e risorse, ma qui, grazie anche a una materia prima eccezionale, ci sono tutte le carte in regola per fare bene”.
“Il Comune deve essere sempre più parte attiva nel processo di valorizzazione del nostro territorio e dei nostri vini come l’Acqui docg Rosé e il Brachetto d’Acqui docg – ha dichiarato il sindaco di Acqui Terme, Lorenzo Lucchini – Con iniziative come Acqui Wine Days abbiamo perciò una straordinaria possibilità di promozione del nostro territorio, ricco di tradizioni, di sapori e di colori”.
Durante il Workshop sono intervenuti Riccardo Ricci Curbastro, Presidente Federdoc; Mattia Vezzola, Vicepresidente Consorzio Valtenesi; Magda Antonioli, Direttore Master di Economia del Turismo presso l’Università Bocconi; Marco Protopapa, Assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte; Paolo Ricagno, Presidente del Consorzio Tutela Vini d’Acqui; Giulio Somma, direttore de Il Corriere Vinicolo; Andrea Zanfi, editore di Bubble’s e Fondatore Spumantitalia; Carlo Flamini, coordinatore tecnico Osservatorio Vino – Unione Italiana Vini; e Lorenzo Lucchini, Sindaco di Acqui Terme. A condurre Francesco Moneta, fondatore dell’agenzia di comunicazione The Round Table.
Fonte: The Round Table
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