Comunicati | 3 Luglio 2020 | Fabio Ciarla
Presentazione del volume “I CENTRI DI RICERCA DEL CREA”
Alla scoperta di un patrimonio di conoscenze, mezzi e professionalità per il progresso dell’agricoltura italiana
Il CREA ha presentato oggi, alla presenza del Commissario Gian Luca Calvi e del subcommissario Massimo Bagarani, il volume “I Centri di Ricerca del CREA” a cura di Carlo Gaudio (subcommissario CREA con delega all’attività scientifica). La pubblicazione permette di scoprire – per ognuno dei 12 Centri di ricerca, 6 di filiera e 6 trasversali, presenti in maniera capillare sul territorio nazionale – la ricchezza di istituti, conoscenze, mezzi tecnici e professionalità che il più importante Ente italiano di ricerca sull’agroalimentare mette a disposizione per il progresso della nostra agricoltura. Insomma, per ciascun Centro un vero e proprio identikit, che ne restituisce un’immagine accurata: dai punti di forza agli obiettivi scientifici, dai progetti in corso e futuri alle pubblicazioni ed ai brevetti prodotti. Senza dimenticare informazioni preziose come la distribuzione delle sedi con le relative aziende e strutture, il personale afferente e la situazione finanziaria.
Il quadro d’insieme – come ha spiegato Carlo Gaudio nel corso della presentazione – evidenzia una ricerca multi ed interdisciplinare, in grado di sostenere l’agricoltura italiana nelle grandi sfide del nostro tempo dalla sostenibilità alla produttività, dalla qualità alla sicurezza alimentare, con un’attitudine alla concretezza, che viene da una storia illustre, risalente addirittura alla rete delle Stazioni Agrarie sperimentali, fondate da Cavour, primo e lungimirante ministro dell’Agricoltura del Regno d’Italia, in una visione pragmatica che privilegia la ricerca in campo, in tutti i sensi. Infatti, il CREA dispone di numerose aziende e campi sperimentali, proprio per svolgere i suoi studi in condizioni corrispondenti a quelle in cui operano gli agricoltori, facilitandone la loro applicabilità e la loro trasferibilità. Si tratta di un patrimonio di oltre 5.335 ettari, che colloca il CREA tra le prime aziende agricole d’Italia per estensione e certamente come la più importante dedicata alla ricerca.
Fonte: Ufficio stampa CREA
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