Comunicati | 1 Marzo 2017 | Fabio Ciarla

Un percorso virtuoso dal vigneto alla bottiglia. La sostenibilità della Cantina Bortolomiol

Un bosco di 3 ettari per compensare l’emissione della Carbon Footprint causata dal ciclo produttivo

Un progetto in collaborazione con Indaco2 srl, società spin-off dell’Università di Siena

 

L’attenzione e la cura per l’ambiente e il vigneto sono indicatori di una responsabilità sociale del territorio che Bortolomiol ha sempre avuto a cuore.

“Negli ultimi 10 anni – afferma Elvira Bortolomiol – abbiamo adottato comportamenti e strategie atte a preservare il territorio che abitiamo attraverso una condotta ecosostenibile: il benessere della vite e del vigneto è per noi un approccio importante e doveroso, tramandatoci da nostro padre, che fondò la cantina negli anni ’40, anche se la tradizione famigliare risale al 1760”.

Nel 2008 è iniziata la conversione dei vigneti al biologico ed è stato istituito il progetto Green Mark, un protocollo interno nato nel 2011 che, attraverso una serie di indicazioni e tecniche a cui i conferitori scelgono di attenersi, mira al miglioramento della gestione dei vigneti e delle uve con il minimo impatto ambientale e un approccio sempre più ecosostenibile. Dal 2016 la cantina Bortolomiol si avvale della preziosa collaborazione del noto winemaker Roberto Cipresso, che guida il team di enologi verso un importante cambiamento di viticoltura sempre più sostenibile.

“Oggi facciamo un passo in più attraverso la collaborazione con Indaco2 srl, società spin-off dell’Università di Siena, specializzata nel monitoraggio delle filiere produttive tramite indicatori di sostenibilità. – dichiara Elvira Bortolomiol – Con loro abbiamo studiato ed analizzato il ciclo di vita della Grande Cuvée del Fondatore Motus Vitae Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene DOCG Rive di San Pietro di Barbozza e di Ius Naturae Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene DOCG Biologico, considerando l’insieme degli impatti potenziali generati nei vari processi, dalla gestione del vigneto alla vinificazione in cantina e spumantizzazione, fino all’imbottigliamento e al trattamento di fine vita dei materiali di confezionamento.”

Dal rilevamento di questi dati è emerso che la misurazione dell’emissione della Carbon Footprint, ovvero della quantità di gas serra emessi in atmosfera per la produzione delle due referenze, viene ampiamente compensatada un terreno boschivo di oltre tre ettari che la famiglia Bortolomiol possiede nei pressi del Monte Cesen, che protegge dai venti provenienti da nord le colline di Valdobbiadene.

Il bosco diventa così parte integrante della valorizzazione ambientale: un elemento che non è più solo statico e immobile, ma che è vivo e contribuisce attivamente al progetto di sostenibilità. La valorizzazione ambientale rimane un asset fondamentale per Bortolomiol, un processo che ha avuto un inizio ma è ancora in corso d’opera, che viene alimentato ogni anno attraverso costanti investimenti di ricerca e tecnologia. “Un impegno – promette Elvira Bortolomiol  – che ci assumiamo ogni giorno con l’obiettivo di lasciare un territorio più pulito – green – alle prossime generazioni.

 

www.bortolomiol.com

 

 

Fonte: MG Logos

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