Blog | 28 Aprile 2019 | Fabio Ciarla
Palagetto e Viticoltori Lenza, un viaggio tra Toscana e Campania – Degustazione partecipata
Una Degustazione Partecipata forse anomala, ma anche per questo ancor più interessante. Non una ma due le aziende protagoniste, un viaggio che ci ha portato prima in Campania, poi in Toscana per un paio di volte, come un doppio tentativo di capire vini e territori diversi ma con tratti comuni. Il più importante dei quali è l’accoglienza, abbiamo assaggiato infatti vini piacevoli fin dal primo sorso, capaci di trasmettere con immediatezza il sorriso delle persone che li fanno. Andando poi a scoprire le storie delle due aziende diventa naturale trasferire nelle loro produzioni un carattere personale forte, che ha dato un’impronta indelebile alle etichette (che poi scopriremo, come sempre, con l’aiuto di qualche amico sommelier). Intanto andiamo a conoscere meglio le due aziende: Palagetto(San Gimignano – Toscana) e Viticoltori Lenza (Montecorvino Rovella – Campania)
Le aziende
Viticoltori Lenza – Una storia che parte il 28 marzo 1881, quando con l’acquisto da parte di Stanislao Lenza dei terreni del Conservatorio di S. Sofia ha inizio l’attuale azienda agricola. Nel 1920 poi la famiglia Lenza rileva gran parte del feudo La Picciola della Casa Reale Doria, nella Piana del Sele, bonificando e trasformando il latifondo in una moderna azienda agricola, adibendola a coltivazioni industriali e allevamento di cavalli da competizione, attività ancora oggi praticate. Infine dal 2009 Valentino Lenza, pronipote di Stanislao, ha dato vita al moderno impianto viticolo di sette ettari ad Aglianico nei terreni di Montecorvino Rovella. Qui nascono i vini dell’azienda, varie sfumature di Aglianico si potrebbe dire, tra le quali abbiamo assaggiato il metodo ancestrale rosato Gabry e il rosso fermo Massaro (solo acciaio).
Palagetto – Una famiglia toscana come da tradizione, vocata all’ospitalità (come evidenziato dalle tre tenute (Villa Palagetto, Lucciolaia e Villa Arnilù) dove si può soggiornare immersi nel verde a poche centinaia di metri dalla splendida San Gimignano, patrimonio dell’Umanità tutelato dall’Unesco. L’amore per la terra arriva dai nonni degli attuali proprietari, in particolare da nonno Luano, e si applica a vigneti e uliveti nei territori di San Gimignano e Montalcino. I prodotti dell’azienda sono firmati da Arianna, Niccolò e Luca Fioravanti, alcuni tra l’altro danno anche i nomi ai vini in funzione della scelta fatta a livello produttivo. Abbiamo assaggiato “I’ Niccolò” della linea Arianna (Bianco IGT da uve Vermentino, Chardonnay e Sauvignon) e il Chianti Colli Senesi Riserva Palagetto.
Il panel
Enoagricola: Fabio Ciarla
Sabrina: sommelier Fisar
Maurizio: sommelier Fisar
Daniele: sommelier Fisar
Simona: sommelier Fisar
I vini
(anche se li abbiamo degustati nella corretta sequenza ho preferito presentarli divisi per azienda):
Gabry 2017 – Colli Di Salerno IGP Aglianico Rosato Frizzante Metodo Ancestrale
Massaro 2015 – Colli Di Salerno IGP Aglianico Rosso
I’Niccolò 2017 – Toscana Bianco IGT
Palagetto 2014 – Chianti Colli Senesi Riserva DOCG
Gabry 2017 – Colli Di Salerno IGP Aglianico Rosato Frizzante Metodo Ancestrale (Viticoltori Lenza)
L’azienda lo presenta come vino da pic-nic, piacevole e immediato. E così è in effetti, grazie a un bel color lampone luminoso, l’impatto è fresco ma seguono subito i lieviti ben presenti. Spiccano al naso gli agrumi, così come in bocca si evidenzia l’acidità affatto ammorbidita da dosaggi, finale lievemente amarognolo.
Enoagricola: 88/100
Sabrina: 90
Maurizio: 90
Daniele: 90
Simona: 89
Massaro 2015 – Colli Di Salerno IGP Aglianico Rosso (Viticoltori Lenza)
Non si scopre subito, all’inizio anzi si presenta quasi cupo, con sentori che vanno dal tabacco ad alcune note verdi. In bocca invece evidenzia immediatamente una bella sapidità i tannini sono giovani ma non aggressivi, mentre si apre anche al naso alla frutta rossa si può immaginare una bella prospettiva per questo Aglianico che matura, come accennato sopra, solo in acciaio.
Enoagricola: 90/100
Sabrina: 92
Maurizio: 92
Daniele: 90
Simona: 88
I’Niccolò 2017 – Toscana Bianco IGT
Naso equilibrato e decisamente riconoscibile nelle varie componenti, la frutta gialla e bianca si alterna ai sentori del legno nel quale questo vino fermenta e affina. Al palato dimostra un bell’equilibrio tra freschezza e alcol, siamo a 14 gradi sviluppati, divenendo il classico vino al quale fare attenzione per non ritrovarsi brilli senza accorgersene.
Enoagricola: 88/100
Sabrina: 92
Maurizio: 92
Daniele: 80
Simona: 90
Palagetto 2014 – Chianti Colli Senesi Riserva DOCG
Naso ricco di frutta rossa, dalla ciliegia alla prugna fino all’amarena. Poi emergono anche le note di tostatura, che arricchiscono il tutto. In bocca rimane sicuramente fresco e con buoni tannini che aiutano a sostenere un corpo non troppo muscoloso ma comunque solido.
Enoagricola: 90/100
Sabrina: 92
Maurizio: 89
Daniele: 91
Simona: 91
Conclusioni
Unire le conclusioni per due aziende è difficile, piuttosto evidenzio quello che mi è piaciuto di più dei due assaggi ciascuna.
Per il Palagetto è evidente la mia preferenza per la tradizione, il Chianti Colli Senesi nasce per rispettare il territorio e l’espressione tipica di questa parte della Toscana. Un’etichetta ben riuscita, capace di imporsi per schiettezza ma con una buona eleganza.
Teoricamente anche per Viticoltori Lenza i punteggi darebbero ragione all’Aglianico classico, sebbene tutto sommato la versione con metodo ancestrale possa essere quella di più facile presa verso chi nutre pregiudizi su questo vitigno, capace di dare vini di grande impatto e “peso” ma anche, come dimostrato dal Gabry appunto, di facile e divertente beva.
In ogni caso, sono felice di tornare a scrivere dopo oltre due mesi di stop dovuto a problemi che, purtroppo, nulla hanno a che fare con il vino. A presto per altri viaggi enoici e altre Degustazioni Partecipate!
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