Blog | 18 Marzo 2015 | Fabio Ciarla
Nizza DOCG e Barbera, l’incontro con il vignaiolo digitale Gianluca Morino in una degustazione piena di sorprese
Innanzitutto segnatevi bene questa cosa, si dice “la” Barbera e non “il” Barbera. L’ho imparato a mie spese introducendo l’appuntamento con Gianluca Morino, in collegamento da Castel Boglione (in provincia di Asti) con noi a Velletri in videoconferenza, nonché in diretta streaming su YouTube. Una degustazione molto particolare quella di mercoledì 11 marzo, ricca di spunti, un vero incontro con il produttore anche se… a distanza.
Una volta terminate le presentazioni la serata ha preso il via con il primo vino, il Morinaccio…sui lieviti, la “Barbera come si faceva una volta” secondo Gianluca Morino, che ci introduce a questo vitigno e ai vini tradizionali del Monferrato con un rosso spigoloso, da bere fresco e adatto per il tutto pasto. “O piace o non piace, il Morinaccio non ha mezze misure“, continua Morino, e in sala tra i 24 presenti qualcuno annuisce soddisfatto per aver incontrato un vino diverso dal solito. Un rifermentato in bottiglia con metodo ancestrale, che dà lo spunto per parlare anche di lieviti e di innovazione, senza ideologie e con grande preparazione tecnica.
La parola passa poi al Neuvsent 2012, la Barbera ferma che è un po’ il top della produzione di Cascina Garitina. La sfiga qui si accanisce, nel trasporto una delle bottiglie si era rotta, un’altra purtroppo sa di tappo. Occasione utile per mettere alla prova le capacità di gestione delle quantità della sommelier Fisar Tania Cesaroni e, anche, per un ragionamento sulle chiusure. Da tempo ormai Morino vorrebbe poter usare i tappi a vite su tutta la produzione, ma non è ancora possibile.
La serata si scalda, quel poco di ritardo nel segnale tra i due luoghi si gestisce meglio ed ecco che la scoperta di vini diversi, piacevoli ma sempre interessanti, diventa un gioco anche per i presenti in sala. Si serve il Niades14, un “ex Brachetto” se vogliamo, in realtà uno “sweet to be free” che gioca con le parole e con le definizioni. Bevuto ghiacciato, questo vino vivace con alto residuo zuccherino e solo 5 gradi alcolici, diverte il palato dei presenti in sala, mentre Morino sorseggia davanti all’altra telecamera. Alla fine sarà uno dei più apprezzati e non dipende solo dalla dolcezza, anzi è l’equilibrio a tornare – come un mantra – nei concetti chiave per interpretare questo e gli altri vini della serata.
Si chiude con il passito, Rugiada, ancora 100% Barbera, rese bassissime per ettaro e una sperimentazione sull’appassimento che Morino racconta essere partita con un’idea, realizzata anche attraverso il recupero di graticci in Veneto. Ancora una volta tornano le idee alla base della produzione di Cascina Garitina, equilibrio (tra dolcezza e calore alcolico con un’acidità notevole e un tannino che si fa sentire per la prima volta) e recupero della tradizione.
Gianluca Morino tra una bottiglia e l’altra ci ha raccontato anche del progetto Nizza e della storia della Barbera, un approfondimento importante che potete trovare nella registrazione della serata visibile qui sotto (durata 58 minuti).
PS: Gianluca Morino nella stessa serata era intervenuto anche al Corso di introduzione alla comunicazione online per aziende agroalimentari, raccontando il suo rapporto con i Social Network e quanto del suo business è ormai legato a queste nuove forme di interazione. L’intervento integrale, consigliato a tutti i produttori di vino e di prodotti agroalimentari in genere, è disponibile sul canale YouTube di Enoagricola e qui sotto (durata 20 minuti).
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