Blog | 24 Maggio 2016 | Fabio Ciarla
L’innovazione è donna? Forse sì… – Il mio Vinitaly / 1
Da una parte lo stile, dall’altra la ricerca: le donne della vite e del vino hanno reso davvero diversa la cinquantesima edizione della fiera del vino più importante d’Italia.
Le Donne della Vite sono nate raccogliendo professioniste che operano giornalmente nel mondo del vino, parliamo soprattutto di agronome ed enologhe, e potrebbe sembrare naturale che da questa concentrazione di competenze nascesse un evento tecnico. Ma lo studio su vino e paesaggio realizzato al Vinitaly, in collaborazione con il Crea, va oltre la vocazione scientifica di questo nuovo soggetto. La degustazione di alcuni vini, accompagnata dalla valutazione di immagini di paesaggi vitivinicoli, ha rappresentato uno dei pochi momenti di approfondimento e ricerca di un evento solitamente dedicato agli aspetti commerciali. Lo ritengo un approccio innovativo e lungimirante, ognuno fa il suo è c’è spazio sicuramente anche per temi che vanno oltre la semplice, seppur fondamentale, vendita. A ulteriore vanto delle Donne della Vite va la posizione, all’interno della nuova sezione del padiglione 10 e proprio di fronte allo Street Food della Regione Abruzzo, l’unica soluzione per mangiare bene e spendere poco a Vinitaly per il secondo anno consecutivo!
Le Donne del Vino hanno una storia più lunga delle prime, raccolgono produttrici di tutta Italia e vantano gemellaggi importanti con associazioni simili nel resto del mondo. Proprio da questa vocazione internazionale è nato l’evento “Gusto & Stile”, nello stand Allegrini, martedì 12 aprile. Un omaggio ai 50 anni di Vinitaly con cinque produttrici italiane (Marilisa Allegrini, Raffaella Bologna, Marina Cvetic, Francesca Planeta ed Elena Walch). Alle quali si è aggiunta per un saluto Donatella Cinelli Colombini, che hanno invitato come ospiti d’onore la tedesca Andrea Wirsching, Presidente di Vinissima, e la spagnola Xandra Falcò, Marques de Grignon.
Sette donne che hanno interpretato e sfatato alcuni miti, sociali ed enologici. Non è da tutti i giorni, per esempio, bere un vino bianco con 17 primavere sulle spalle, splendido e piacevole, con solo 8 gradi di alcol. Così come è stata piacevole la leggerezza con la quale Andrea Wirsching ha definito, e superato, lo scontro tra i due sessi nel mondo del vino e non solo: “Le donne non odiano gli uomini, anzi!”. Una constatazione che con la sua semplicità e il suo buon senso fa cadere tutte le costruzioni mentali di chi vuole vedere nell’affermazione femminile un inevitabile contrasto con il mondo maschile. Ma siamo nel mondo del vino e più di tutti hanno parlato le bottiglie servite durante l’incontro, che raccontavano già nella forma territori e culture diverse. In calce la lista completa, dalla quale estrapolo però solo qualche personale sensazione per non diventare troppo lungo.
Per i vini bianchi menzione al Riesling trocken “Eruption” 2014 targato Weingut Acham, arriva dal Palatinato in un’area particolarmente calda ed esprime al naso una grande ricchezza, con il sentore di idrocarburi che da didattico diventa affascinante, mentre in bocca si ritrova quel residuo zuccherino che rende unici questi vini.
Torniamo in Italia con i rossi, perché il Bricco della Bigotta Barbera d’Asti DOCG 2011 di Braida è veramente molto interessante. Dedicato ad una perpetua particolarmente corta di vedute, al naso esprime subito ciliegia e frutta rossa matura seguite però da cioccolato e successivamente da note balsamiche. L’annata calda predispone ad una beva molto calda e intensa, retta però da una grande acidità e un tannino fine ed elegante.
Infine non poteva mancare un ultimo accenno al vino di 17 anni con solo 8 gradi di alcol. Parliamo del Leiwener Laurentiuslay 1999, un Riesling Spätlese prodotto da Weingut Köwerich che ci ha lasciato davvero a bocca aperta, ma in senso positivo. Prodotto sui terreni ripidi della Mosella baciati dal sole al naso offre note agrumate e di idrocarburi, in bocca è sapido e fresco ma soprattutto rimane in equilibrio perfetto tra acidità e dolcezza. Elegante e piacevole, può non piacere a tutti ma rimane un vino straordinario.
Insomma queste donne, della vite e del vino, hanno rappresentato davvero una ventata di innovazione alla più grande fiera del settore italiana. D’altronde proprio a Verona si è cominciato qualche anno fa a cambiare le cose, nominando una donna e in più nemmeno italiana ai vertici di Vinitaly. Quella Stevie Kim che ha introdotto l’incontro presso lo stand Allegrini con queste parole: “Sono orgogliosa di ognuna di queste donne, perché possono fare la differenza”.
Ne sono convinto anche io, quindi auguri a tutte le donne della vite e del vino!
VINI BIANCHI
2015 Iphöfer Julius-Echter-Berg Silvaner trocken – Weingut Wirsching – FRANKEN
2015 Iphöfer Müller-Thurgau Kabinett trocken – Weingut Wirsching – FRANKEN
2014 Eruption Riesling trocken – Weingut Acham – PFALZ
2014 Schatz vom Vulkan Grauburgunder trocken (Pinot Grigio) – Weingut Schätzle – BADEN
2011 Chardonnay Sicilia IGT – Planeta – SICILIA
2005 Gewürztraminer “Kastelaz” A.A. DOC – Elena Walch – ALTO ADIGE
VINI ROSSI
2011 Steinkreutz Lemberger GG – Weingut Drautz – WÜRTTEMBERG
2011 Bricco della Bigotta Barbera d`Asti DOCG Braida – Raffaella Bologna – PIEMONTE
2011 Montepulciano d´Abruzzo DOC – Marina Cvetic – ABRUZZO
2010 Dominio de Valdepusa Emeritus – Marqués de Griñón – SPAGNA
2005 “La Poja” IGT Veronese Monovarietale Corvina – Allegrini – VENETO
VINO DOLCE
1999 Leiwener Laurentiuslay, Riesling Spätlese – Weingut Köwerich – MOSEL
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