Comunicati | 24 Gennaio 2019 | Fabio Ciarla
Il Gotto d’Oro porta l’enologia del Lazio a Wine&Siena con la linea Vinea Domini
La storica cooperativa di Marino il 26 e 27 gennaio sarà protagonista della rassegna voluta dal Merano Wine Festival per celebrare le eccellenze enogastronomiche del The WineHunter Award
Sabato 26 e domenica 27 gennaio i vini del Lazio, grazie alla Cooperativa Gotto d’Oro di Marino, saranno tra i protagonisti di “Wine&Siena – Capolavori del gusto IV edizione”, l’evento voluto dagli organizzatori del Merano Wine Festival per celebrare le eccellenze enogastronomiche premiate al The WineHunter Award.
La storica realtà dei Castelli Romani porterà in degustazione il meglio della propria produzione, a cominciare dalla ormai affermata linea “Vinea Domini”, dedicata nel nome al messaggio di insediamento di Papa Benedetto XVI e nei fatti vera punta di eccellenza tra i vini a marchio Gotto d’Oro. Un progetto teso a promuovere le produzioni di Marino e dei territori limitrofi, ad oggi poco conosciute su alcuni mercati e con una difficoltà evidente ad ottenere la giusta valorizzazione in ragione di una qualità ormai indiscussa.
L’appuntamento di Siena è solo l’ultimo di una serie di eventi ai quali il Gotto d’Oro ha partecipato nei mesi scorsi, a cominciare dal già citato Merano Wine Festival. In ognuno di questi incontri con gli appassionati i vini dei Castelli Romani hanno saputo farsi apprezzare, riscuotendo in alcuni casi veri e propri successi di critica e di pubblico.
Ma la strada verso il giusto posizionamento delle produzioni laziali è ancora lunga, da percorrere in parte da soli come dimostra il fatto che a Siena il Lazio sarà rappresentato esclusivamente dalla Gotto d’Oro. La cooperativa sarà poi in tour fino alla primavera con le partecipazioni a Wine Paris (Parigi, 11-13 febbraio), ProWein (Dusseldorf, 17-19 marzo) e ovviamente Vinitaly (Verona, 7-10 aprile).
“La sfida maggiore – conferma Luigi Caporicci, Presidente della Gotto d’Oro – è sfatare la leggenda che il Lazio non sia una regione di grandi vini, che i Castelli Romani non ne producano di alta qualità e che le cantine sociali siano legate a vini di bassa qualità. Si tratta di uno sforzo grande e di lungo periodo, ma vogliamo vincere questo modo di pensare in Italia e all’estero, per far scoprire agli appassionati di tutto il mondo che le denominazioni laziali sono qualitativamente importanti. Riusciremo a farlo investendo in una migliore comunicazione e cercando di essere sempre più presenti negli eventi dove regna la qualità, come appunto Wine&Siena e i prossimi eventi internazionali ai quali parteciperemo”.
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