Comunicati | 3 Giugno 2022 | Fabio Ciarla
Concours Mondial de Bruxelles 2022, il Grillo Fileno, miglior vino bianco d’Italia
Canicattì – 03.06.2023 – Il punteggio più alto in assoluto, tra i vini bianchi italiani posti in degustazione al Concours Mondial de Bruxelles 2022. Fileno, vendemmia 2021, Grillo in purezza, è il miglior vino bianco d’Italia. Un risultato straordinario per questa piccola ma prestigiosa cooperativa vitivinicola del territorio agrigentino. Emozione, orgoglio e tanta felicità. Sono questi i sentimenti espressi a caldo in azienda che, hanno voluto subito sottolineare, appartiene a CVA ma anche a tutta la Sicilia del vino di qualità che, sul potenziale del vitigno Grillo, ha tanto investito e scommesso. Questa edizione del Concours – il più importante concorso enologico internazionale dedicato al vino di qualità – ha visto la partecipazione di oltre 7.000 vini provenienti da 40 diversi paesi e territori viticoli del vecchio e nuovo mondo.Il panel internazionale di degustazione del Concours Mondial de Bruxelles, composto da esperti del settore in rappresentanza di 45 nazionalità, ha eletto il Fileno, Grillo di punta dell’azienda siciliana, il miglior vino bianco d’Italia, grazie all’alto punteggio ottenuto in sede di valutazione della giuria che – ricordiamolo sempre – compie tutte le operazioni alla cieca, senza conoscere alcun dato riconducibile al produttore o a un territorio specifico. Il Grillo Fileno di CVA si è confrontato con le migliori produzioni italiane – autoctone e internazionali – ed è prevalso, sembrerebbe anche in modo netto, conseguendo, appunto, dai cinque giurati esaminatori, un responso più che unanime, tanto avanti nel punteggio, da conquistare la Gran Medaglia d’Oro e il più alto punteggio in assoluto nella tipologia vini bianchi, ovviamente italiani. Un risultato di assoluto prestigio che conferma il grande lavoro di specializzazione produttiva di questa cooperativa del vino di qualità, espressione di un territorio enologico che ha trovato, in poco più di un decennio, una spinta importante proprio in CVA e nella capacità di condividere con i soci viticoltori una visione di prospettiva. “Siamo davvero felici. Il Concours Mondial de Bruxelles è un esaminatore rigoroso, imparziale e di grande riferimento internazionale – sottolinea Giovanni Greco, Presidente dei viticultori associati -. La reputazione è altissima, tanto da essere considerato il campionato del mondo del vino di qualità, insomma come un grande evento calcistico internazionale con concorrenti designati da tutti i continenti. È il Grillo che ha vinto – una varietà che nasce proprio nei nostri territori e ne ha determinato la storia. Il nostro Fileno è un Grillo identitario, elegante, autenticamente legato alle terre in cui è coltivato. È un risultato importante per CVA, ma lo è soprattutto per l’intera Sicilia del vino e per quanti credono nella cooperazione come fattore aggregante e propulsivo per uno sviluppo che non aggredisce il territorio ma lo difende e tutela, afferma un modello di sostenibilità socio-economica e contribuisce a proporre, soprattutto alle nuove generazioni, un motivo per restare e non abbandonare il legame con la terra e la viticoltura di tradizione”.
L’edizione 2022 del Concours Mondial de Bruxelles, che si è svolta a Rende, in provincia di Cosenza, dal 19 al 21 maggio scorso e chiamato a valutare, nella Sessione Vini Rossi e Bianchi 2022, oltre 7300 vini provenienti da 40 paesi e 6 continenti, ha riconosciuto ed apprezzato il valore enologico raggiunto da CVA Canicattì negli ultimi anni premiando come migliore vino bianco italiano il Fileno. Un vino divenuto negli anni simbolo dell’azienda, ispirato al genio e alla poetica pirandelliana, che identifica la varietà a bacca bianca al vertice della piramide qualitativa della cooperativa di Canicattì: dal colore giallo paglierino con riflessi verdi, rivela profumi intensi ed eleganti che variano dalla frutta gialla matura alla ginestra, dalla frutta secca alle sfumature speziate. Al gusto è una continua conferma, grande personalità, acido, sapido ed un equilibrio in tutte le sue componenti che lo contraddistingue facendolo apprezzare a winelover e degustatori esperti. Un ottimo interprete, capace di esprimere con modernità e piacevolezza le migliori tipicità di questo importante vitigno della tradizione siciliana. Un processo di filiera completo quello di CVA – dal vigneto alla bottiglia – implementato grazie ad una visione a lungo termine che ha visto, nell’enologo Tonino Guzzo, una figura di riferimento costante nella costruzione di una Carta dei Vini fondata sulle caratteristiche pedoclimatiche dei territori e sottoposta al vaglio dei rigorosi disciplinari condivisi dai soci viticoltori.
CVA Canicattì, nasce nel 1969 sulla scia del movimento contadino siciliano che aveva segnato anche queste terre. Sin dagli esordi, il progetto produttivo è sostenuto dall’adesione convinta di numerosi contadini che condividono un patrimonio valoriale e culturale legato alla civiltà della vite e del vino. A metà degli anni 2000 matura un nuovo percorso produttivo orientato all’eccellenza enologica: un piano di investimenti in campo tecnologico e organizzativo che ha toccato tutti i settori della produzione ha consentito a CVA Canicattì definire un nuovo e più alto concetto di qualità vitivinicola. Dalla conduzione del vigneto sino alle strategie di marketing l’obiettivo è sempre stato lo stesso: intercettare il consumatore più esigente e preparato con vini dall’alto contenuto enologico caratterizzati dal giusto rapporto qualità/prezzo.
Fonte: Gran Via – Società & Comunicazione
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