Comunicati | 12 Febbraio 2019 | Fabio Ciarla
CARPINETO e il Nobile di Montepulciano una lunga storia di valorizzazione e successi alle massime espressioni
Giovedì 14 febbraio a Montepulciano in Fortezza Vino Nobile di Montepulciano Riserva DOCG Carpinetoin degustazione l’annata 2015, un’annata 5 stelle
Grande espressività aromatica varietale con intensi frutti di bosco maturi, struttura importante, buon equilibrio della trama tannica
Mercoledì 13 febbraio Cena in Fortezza Vigneto Poggio Sant’Enrico – Vino Nobile di Montepulciano D.O.C.G. in degustazione l’annata 2004, Vino Nobile di Montepulciano Riserva DOCG Carpinetoin degustazione l’annata 2010
Un Vino Nobile di Montepulciano, unica azienda a produrre solo Riserva, entrato per 3 anni anni tra i top 100 al mondo nella classifica di Wine Spectator, a testimonianza della costanza degli standard qualitativi d’eccellenza della produzione di Carpineto. Un vino icona per l’azienda che quest’anno, con la Riserva 2013, le ha meritato l’undicesimo posto in classifica, unico Nobile presente, e che per la prima volta regala alla denominazione il sorpasso sul Brunello al 15° posto.
Il Vino Nobile di Montepulciano Riserva Carpineto un uvaggio nel solco pieno della tradizione e che prevede, come da disciplinare, accanto al Sangiovese l’uso in quantità minore di varietà locali come il Canaiolo, il Colorino, il Mammolo, si distacca dal Cru di Nobile, sangiovese in purezzafin dal 1998 invece, primo Nobile in purezza,espressione di un progetto e di una visione a lunga gittata da parte di Giovanni Carlo Sacchet e Antonio Mario Zaccheo, soci fondatori dell’azienda, focalizzati già dl 1998 sulla declinazione del Nobile nella più piena identità del territorio.
Un capolavoro della Collezione degli Appodiati, il Cru Vigneto Poggio Sant’Enrico DOCG. Un Nobile che ha il passo lungo e profondo del sangiovese dalle straordinarie doti di longevità e dall’ampia gamma di sfumature.
La prospettiva di una lunga evoluzione intuita e perseguita da un’azienda icona della Toscana vinicola, con tenute e cantine nei territori più vocati, regala a Carpineto il ruolo di antesignana nella più piena valorizzazione di una denominazione le cui potenzialità hanno un respiro ampio.
Un vino prodotto, nel numero di circa 6000 bottiglie, solo in grandi annate proveniente dalle zone meglio esposte di due vigneti di sangiovese collocati a sud, “Poggio Sant’Enrico Piccolo” e “Poggio Sant’Enrico Grande”, impiantati uno nel 1978, l’altro nel 1995, per un totale di circa 4 ettari, nel territorio di Montepulciano. Una microzona dai terreni fortemente stratificati con prevalenza di argille, sabbia, fossili marini, conchiglie.
Raccolta molto meticolosa, uso di lieviti indigeni, temperature controllate, macerazioni brevi.
Imbottigliato senza subire alcun trattamento e rilasciato dalla cantina dopo almeno 5 anni di affinamento in bottiglia, è un vino in grado di evolvere lungamente.
CARPINETO e il NOBILE, questione di tempo… potremmo quindi dire. Lunga evoluzione in bottiglia nello stile dell’azienda ma anche un progetto di alta valorizzazione nato 20 anni rispetto al quale quest’anno in occasione dell’Anteprima 2019 si potrà andare molto indietro negli anni con la degustazione in Fortezza in occasione della cena d’apertura mercoledì 13 febbraio dell’annata 2004 del Cru Vigneto Poggio Sant’Enrico.
Nella stessa serata in degustazione anche l’annata 2010 del Vino Nobile di Montepulciano Riserva DOCG Carpineto.
“Un vino fine, elegante ed armonioso, dai seducenti aromi di ciliegio dolce, cuoio, spezie e sottobosco, con un accenno di quercia sul finale che suggerisce che ha ancora il tempo di evolvere”.
CARPINETO, consolidata azienda vitivinicola toscana,dal 1967, quando l’azienda fu fondata,ha decuplicato la superficie dei vigneti, da 20 a oltre 200 ettari, per oltre 500 chilometri complessivi di filari, articolati su cinque Tenute o Appodiati: Montepulciano, Montalcino, Gaville (Alto Valdarno), Dudda (Greve in Chianti) e Gavorrano, coltivate in maniera sostenibile e neutrale all’impronta del carbonio.
Tra le top 100 di Wine Spectator, premiata in particolare per alcuni vini icona come il Vino Nobile di Montepulciano Riserva(26° posto con un punteggio di 93/100), l’azienda ha una produzione che copre tutti i grandi rossi della Toscana.
Era il 1967 quando le famiglie Sacchet e Zaccheo fondarono la Carpineto col proposito di produrre il migliore Chianti Classico che il “terroir” potesse offrire. Una rivoluzione vera per quei tempi.
Le due famiglie videro nella Toscana un enorme potenziale, dove poter produrre grandi vini di tradizione applicando le tecniche più all’avanguardia nei processi produttivi e aumentando gli standard qualitativi dell’epoca.
Innovatori per vocazione, Sacchet e Zaccheo, insieme alle nuove generazioni, Caterina Sacchet, enologa, Elisabetta Sacchet, Francesca Zaccheo e Antonio Michael Zaccheo, hanno continuato a sperimentare, nel rispetto dei grandi valori storici della Toscana e di una qualità mantenutasu standard molto elevati, con l’obiettivo di tutelare non solo le caratteristiche dei vini ma anche l’ambiente.
Negli anni la Carpineto, che ha mantenuto l’assetto familiare, è cresciuta costantemente fino a diventare un brand dal successo internazionale, affermatasi per l’eccellenza dei suoi prodotti e molto ben posizionata all’estero con un export diretto verso oltre 70 Paesi, Canada e Stati Uniti in testa.
Tre linee di produzione e oltre 30 etichette per una produzione complessiva di 3 milioni di bottiglie. Gran parte della produzione è data da vini delle più prestigiose DOCG della Toscana. Rossi per lo più, Riservedigrande struttura ed estratto, vini estremamente longevi.
Nata 50 anni fa dalla scommessa sui grandi territori vinicoli della Toscana e dal sogno di mettere insieme le 3 denominazioni più importanti della regione, Chianti Classico, Vino Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino, oggi è una realtà fortemente rappresentativa della migliore Toscana vitivinicola.
Carisma, stile, grande continuità qualitativa dei vini, riconoscimenti internazionali prestigiosi da scoprire sul territorio, nei vigneti delle 5 Tenute, o Appodiati, nei territori più vocati della Toscana.
Fonte: Ufficio stampa LR
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