Blog | 26 Ottobre 2017 | Fabio Ciarla
L’Abruzzo enoturistico si mette in marcia con i Percorsi del Consorzio Tutela Vini
I Trabocchi, il Pecorino, D’Annunzio, la Ventricina, il Montepulciano e poi il mare, i monasteri medievali e l’arte del Novecento. In Abruzzo c’è tutto questo, ma come spiegarlo? Come collegarlo? Ci vorrebbero degli itinerari, dei percorsi… Ecco, facciamo i PERCORSI!
Dev’essere nata così l’idea del nuovo progetto di marketing territoriale del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, presentato lunedì 16 ottobre al Convento Michetti di Francavilla al Mare dal presidente Valentino Di Campli e dalla consigliera Valentina Di Camillo, che l’ha pensato e ne ha seguito la realizzazione. La novità principale è quella di aver messo in piedi a tempo di record (meno di un anno) una piattaforma online collegata ad una App e a una mappa cartacea, rendendo la fruizione dei turisti facile e intuitiva. Si può individuare un percorso, tra i primi 10 già pronti, inquadrare un QR code ed entrare fisicamente nell’itinerario, con il navigatore dello smartphone che ci guiderà nelle varie tappe grazie alla geolocalizzazione. Sul sito sarà possibile godere di un’anteprima dei vari luoghi, divisi per cultura, arte, natura ed enogastronomia, lasciando poi alle preferenze del visitatore la scelta di fare tutte le tappe o solo alcune, di rimanere sulla strada segnata o perdersi nella ricca offerta abruzzese.
I Percorsi dovrebbero essere, secondo l’idea dei promotori, soprattutto dei punti di partenza, delle agevolazioni per il turista che non sa da dove cominciare per visitare una regione che in mezz’ora di macchina passa dalle piste da sci al mare. Ovviamente, essendo il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo il promotore, molto importanti sono i collegamenti con le oltre 200 aziende vitivinicole della regione. Cantine che hanno risposto con favore ad un’idea certamente innovativa, che pone la Regione tra le prime a livello nazionale e che, supportando i Percorsi, si apre di fatto ad un turismo di ampia portata. L’obiettivo infatti non è quello di intercettare i turisti enogastronomici e offrire loro un’esperienza in più, al contrario si vuole portare il turista culturale o naturalistico a scoprire anche il patrimonio enogastronomico e viceversa. Non un’attrazione “in più” insomma, quanto uno scambio, un’osmosi tra segmenti turistici diversi a beneficio di tutti. Il prossimo passo, oltre all’aggiunta di altri percorsi, è quello di aprirsi al turismo slow, ovvero a quanti si spostano in bici o a piedi.
Per il momento la nostra esperienza, ovvero il tour “Alla scoperta della Costa dei Trabocchi“ (con molti luoghi dannunziani, il “sommo vate” era infatti nato a Pescara ed è rimasto molto legato a questi luoghi), è stato troppo ricco di splendidi cibi (come la Ventricina) e ottimi vini per permetterci di spostarci a piedi!
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