Rubriche | 19 Dicembre 2019 | Fabio Ciarla
Situescion! La”presentazione” dei vini de La Tognazza come se fosse…
Metti una cena con persone (quasi tutte) sconosciute, metti che c’è del buon vino e della musica, metti che a preparare da mangiare c’è uno chef capace di far amare la cucina romana a Torino, metti che il padrone di casa è un figlio d’arte che ti ha fatto ridere, nel senso vero e importante della parola, tante volte nei suoi film… Ecco, frulla tutti gli ingredienti in una serata nella “Casa Vecchia” di Ugo Tognazzi a Velletri e avrai una pallida idea di quello che è stata la “situescion” dello scorso 30 novembre. L’invito è arrivato direttamente dallo staff de “La Tognazza”, l’azienda vitivinicola gestita ormai da qualche anno con rinnovata passione da Gianmarco Tognazzi, per un appuntamento leggero e coinvolgente. L’idea era quella di degustare l’intera produzione dell’azienda ma in modalità “situescion” appunto, ovvero del tutto ribelle e libera, innovativa nei gesti e nelle parole. Esperimento riuscito, vini apprezzati e momenti di grande attrazione per una realtà che non aspira a diventare l’ennesimo blasone del vino aristocratico ma che vuole, concretamente, rappresentare la possibilità di bere bene senza caricarsi di orpelli, sovrastrutture inutili o linguaggi in codice. Una libertà di movimento a tratti rischiosa, la supercazzola può sembrare dietro l’angolo in effetti (d’altronde i nomi dei vini la richiamano in tutto e per tutto), ma che di certo rompe più di qualche schema. D’altronde uno dei passaggi più significativi della serata è stato quando Gianmarco “Gimbo” Tognazzi ha introdotto il duo musicale, proveniente tra l’altro dalla vicina Lanuvio (un mix capace di ricordare sia Mannarino sia Rino Gaetano) usando queste parole: “trovo singolare che il figlio di qualcuno presenti ora i Fii de niciuno*” (* il nome della band). Una frase che racchiude un omaggio e allo stesso tempo un legame con la storia di Ugo Tognazzi, da sempre legata a doppio filo con la città di Velletri.
Gli altri ingredienti dell’appuntamento erano innanzitutto i vini dell’azienda, in ordine di apparizione: Tapioco, Come se Fosse, Antani, La Voglia Matta, Casa Vecchia, Conte Mascetti. Un insieme di uve e territori di diversa estrazione, frutto di un lavoro molto personale del gruppo di amici a capo della realtà vitivinicola ramificata tra Lazio e Toscana (a breve anche qualcosa in Sicilia?). Ad accompagnare la parte alcolica, oltre alla musica, i piatti dello chef Danilo Pelliccia, patron del ristorante “Du’ Cesari” di Torino, compresi fantastici maritozzi con la panna in chiusura (omaggio al di lì a breve “Maritozzo Day”). Insomma, non ci siamo fatti mancare proprio nulla… Appuntamento alla prossima situescion!
In foto Alessandro Capria – Manager de La Tognazza
In video: Gimbo “presenta” la serata
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