Comunicati | 21 Settembre 2018 | Fabio Ciarla
FINO A NOVEMBRE A FICO EATALY WORLD LA MOSTRA “PAESAGGI E PATRIARCHI D’ITALIA”
I PATRIARCHI ARBOREI E LE VITI STORICHE PROTAGONISTI DELLE TELE DI TONINO GUERRA E DEL LIBRO “LA VITICOLTURA STORICA IN ITALIA”
A Bologna inaugurata l’esposizione delle tele nata dalla collaborazione tra FICO Eataly World, Fondazione FICO, Codice Citra e l’Associazione Patriarchi della Natura in Italia
Presentata ieri, 20 settembre, presso FICO Eataly World a Bologna, la mostra “Paesaggi e Patriarchi d’Italia. I patriarchi arborei e le viti storiche nelle tele dipinte di Tonino Guerra”, nata dalla collaborazione tra FICO Eataly World, Fondazione FICO, la principale realtà vitivinicola abruzzese Codice Citra e l’Associazione Patriarchi della Natura in Italia. Il percorso raccoglie 14 tele, realizzate con la tecnica romagnola della stampa a ruggine e disegnate da Sergio Guidi, con didascalie e firma del poeta Tonino Guerra, e le fotografie di vitigni antichi tratte dal libro “La Viticoltura Storica in Italia” (Talea Editore).
Dopo la presentazione della mostra la viticoltura storica italiana e il libro “La Viticoltura Storica in Italia” (Talea Editore) sono stati protagonisti della conversazione tra il celebre enologo Riccardo Cotarella presidente nazionale Assoenologi Italia, Valentino Di Campli, presidente di Codice Citra, Andrea Segrè, presidente della Fondazione FICO, Sergio Guidi, presidente associazione Patriarchi della Natura e coautore della pubblicazione. Sono intervenuti inoltre Mario Pellegrini, direttore della Riserva Regionale Bosco di Don Venanzio, Luciano Di Martino, botanico del Parco Nazionale della Majella ed Aurelio Manzi, naturalista e botanico.
Il pomeriggio ha visto anche la donazione di due viti selvatiche da parte del Parco Nazionale della Maiella, che si occupa di biodiversità e che da anni si occupa del popolamento di questa vite scoperta nel 2008 attraverso la sua riproduzione e conservazione nelle due stazioni all’interno del Parco, un’unicità in tutto il paesaggio nazionale.
“Fondazione Fico promuove la cultura della sostenibilità – ha ricordato il presidente Andrea Segrè – e attraverso le sue iniziative valorizza la biodiversità promuovendo la tutela del paesaggio, anche e soprattutto in rapporto alla produzione agroalimentare. Negli ultimi 50 anni sono scomparse dal pianeta circa 300.000 varietà vegetali: seminare la cultura della biodiversità è determinante per la preservazione del patrimonio genetico dell’ecosistema terra, così come sensibilizzare i cittadini sulla valorizzazione del paesaggio per il nostro tempo e per le generazioni future”.
“Ai giganti arborei raffigurati nelle tele, che saranno esposte a FICO fino al metà novembre, Guerra ha voluto dedicare alcune frasi che ne svelano la natura e lo spirito. Ricordo ancora quando è nato questo progetto: un giorno Tonino venne da me e mi chiese di accompagnarlo a visitare un patriarca. Per ringrazialo e ricambiare lo invitai a vedere il nocciolo più significativo in tutto il territorio europeo, con più di 3,5 m di circonferenza. Da lì nacque la nostra collaborazione che portò alla mostra” ha detto Sergio Guidi, uno degli autori del libro e presidente associazione Patriarchi della Natura.
“Queste piante storiche sono dei veri e propri monumenti nella misura in cui convivono con il territorio, hanno fatto residenza fisico – morale in quel territorio. Dunque parliamo di biodiversità delle
varietà viticole, ma anche dei territori, delle popolazioni e dei loro dialetti” spiega Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi Italia.
“Nessuno meglio degli italiani può parlare di viticoltura storica. A proposito di biodiversità, con Codice Citra abbiamo intrapreso questo importante progetto di zonazione e valorizzazione delle diverse espressioni del Montepulciano d’Abruzzo. A distanza di pochi chilometri infatti abbiamo diversi tipi di Montepulciano ed è fondamentale risaltarne le diversità” spiega l’enologo.
“Il nostro territorio è la provincia di Chieti, che è il territorio con più alta concentrazione cooperativa vitivinicola d’Italia” dice Valentino Di Campli, presidente di Codice Citra.
“È una responsabilità quella della cooperazione sociale. Quest’anno faremo un censimento per catalogare più di 15000 appezzamenti del nostro territorio, piccoli poderi che sarebbero stati abbandonati senza la cooperazione. Per questo noi diciamo che i nostri soci sono i custodi del territorio e delle tradizioni” conclude Di Campli.
IL FRUTTETO DELLA BIODIVERSITÀ E IL VIGNETO A FICO EATALY WORLD
Proprio per seminare nei giovani e coltivare in tutti i cittadini la cultura della biodiversità e il rispetto per le piante patriarcali ha trovato residenza a FICO Eataly World il Frutteto della Biodiversità, un progetto curato da Fondazione FICO insieme ad Arpae Emilia-Romagna.
Il Frutteto ospita 15 gemelli di storici patriarchi a dimora in 15 regioni d’Italia: fra questi la secolare Vite Mantonico di Bianco, che si trova in Calabria e dalla quale deriva il passito celebrato come “vino dei profeti”, un tempo offerto a sacerdoti e indovini.
L’Italia vanta la più alta biodiversità varietale in ambito viticolo tra i paesi produttori di vino; una risorsa da preservare, fare conoscere e promuovere nel mondo. Il vigneto di FICO ospita inoltre una Vigna unica nel suo genere, con i 60 grandi vitigni italiani, rari e diffusi, leggeri, corposi, profumati, tannici e fruttati, a bacca nera, rosa, rossa o bianca. Il Parco del cibo di Bologna dedica l’intero mese di settembre a eventi e appuntamenti all’uva, il vino, i vignaioli ed il mosto (programma su www.eatalyworld.it)
LA MOSTRA PAESAGGI E PATRIARCHI D’ITALIA ED I VITIGNI RARI E ANTICHI IN ITALIA
La mostra “Paesaggi e Patriarchi d’Italia” nasce dalla collaborazione fra FICO Eataly World, Fondazione FICO, Codice Citra – la principale realtà vitivinicola in Abruzzo – e l’Associazione Patriarchi della Natura in Italia, che ha realizzato con Tonino Guerra le tele esposte. Ai giganti arborei raffigurati nelle tele, che saranno esposte a FICO fino al metà novembre, Guerra ha voluto dedicare alcune frasi che ne svelano la natura e lo spirito. La passione, il legame con la propria terra e l’impegno ecologista hanno scandito la vita del poeta romagnolo, che con il suo magico “Orto dei frutti dimenticati” ha realizzato un “museo dei sapori utile a farci toccare il passato”.
Un progetto analogo è ora portato avanti nella Riserva Regionale Bosco di Don Venanzio a Pollutri, in provincia di Chieti, con la collaborazione di Codice Citra, dove si vogliono far rivivere i vitigni storici della Penisola, raccontati dal libro “La viticoltura storica in Italia” che è parte del progetto.
Fonte: Ufficio stampa Codice Citra – Absit Daily
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