Blog | 24 Marzo 2015 | Fabio Ciarla
Riflessioni a margine del corso di comunicazione online per aziende agroalimentari: Cori chiama e Velletri non risponde!
C’era un detto dalle mie parti che recitava più o meno così: “Velletri chiama, Cori risponde” a sottolineare oltre che la vicinanza fisica anche l’amicizia tra i due centri. Velletri ora è l’ultimo comune a sud-est della provincia di Roma mentre Cori il primo di quella di Latina, si guardano dalle colline sulle quali sono arroccate – le propaggini del monte Artemisio la prima e i quelle dei Lepini per l’altra – con al centro la striscia di pianura che pian piano si allarga nell’area pontina fino a raggiungere il mare.
Ma perché parlo di due città quando dovrei raccontare di un corso di comunicazione? Perché durante il corso ho potuto appurare che nonostante la vicinanza ormai parliamo di due realtà che, almeno nell’agroalimentare, sono mondi totalmente diversi. Cori ha puntato sull’olio e sul vino riscoprendo vitigni autoctoni come il Nero Buono e il Bellone, ha una cantina cooperativa che funziona e che si sta imponendo sul mercato con crescite notevoli, uno spirito imprenditoriale diffuso che lascia esterrefatti anche per realtà come le conserve Agnoni ormai famose in tutta Italia. Velletri invece, e aggiungo “purtroppo” visto che è la mia città, negli ultimi anni ha visto morire e sfaldarsi la cantina cooperativa che per decenni ha fatto il bello e il cattivo tempo, le nuove generazioni di vignaioli stentano a ripartire e spesso scontano gli errori di una mentalità troppo assistenzialista, non ci sono iniziative “autoctone” di ampio respiro e l’agroalimentare è sostanzialmente fuori dal grande giro nazionale, come evidenziato dalla prima lista di prodotti che la Regione Lazio intende portare a EXPO 2015.
Situazione che in parte mi era nota e che, proprio nell’ottica di dare una mano, mi aveva spinto a realizzare questa prima edizione del corso di introduzione alla comunicazione online per aziende agroalimentari. L’idea di base era “se cominciamo a comunicare meglio magari si crea un meccanismo virtuoso, dalla conoscenza all’apprezzamento il passo è breve”. Ma in qualche passaggio sbagliavo, in particolare nella base del ragionamento, ovvero l’interesse che il comparto agroalimentare veliterno poteva investire in una scelta così enormemente innovativa!
Non voglio piangermi addosso, anzi il corso è andato bene sia come numeri sia come risposte dei presenti, ma certo constatare che le aziende partecipanti per più della metà operano fuori Velletri un po’ mi ha rattristato. Erano tutti così impegnati i produttori veliterni? O, magari, sono tutti convinti di sapere come si comunica online? Parliamo della nuova frontiera del contatto tra consumatore e azienda, qualcosa di imprescindibile per il mercato del futuro.
Rivedendo la lista dei partecipanti mi è venuto spontaneo pensare che stavolta “Cori chiama e Velletri non risponde”. Ma non solo Cori, visto che in aula c’erano persone di Frascati, Ciampino e addirittura Piglio. Insomma un bel panorama, dall’olio al vino, dalla birra al miele per finire con le conserve. Tutte cose assaggiate nella lezione finale, quando ci siamo presi un po’ di tempo per fare quattro chiacchiere in amicizia. Perché alla fine mi porto dietro anche questo, un bell’arricchimento grazie all’incontro con persone davvero convinte di quello che fanno, della qualità dei loro prodotti e capaci di esprimere attraverso il loro lavoro anche l’amore per il territorio.
Grazie quindi al grande enologo Domenico Tagliente di Piglio, a Viviana Agnoni e Romualdo Guidi dell’azienda Agnoni di Cori con i loro goduriosi prodotti sottolio, alla giovane enologa Chiara Fabietti impegnata a Itri, a Paola Ceccarelli di Antiche Terre Tuscolane (Frascati-Grottaferrata), a Marco Serra produttore vinicolo a Velletri così come il giovane Sandro Di Palma, all’azienda agricola Prosperi impegnata nella produzione di birra artigianale (Birra BAP) ad Artena, a Giovanna Trisorio e Martina Morettini della cantina Cincinnato di Cori, ai fratelli Federico e Riccardo Palombelli produttori di olio nell’azienda di famiglia a Cori, a Marco Moretti con il miele Terrae dei Volsci e la lavorazione della birra a Velletri, all’azienda di Paolo Russo di Velletri (degnamente rappresentato dalle figlie), a Nadia Savino manager dell’agroalimentare con radici in Campania e lavoro attuale a Ciampino.
Insomma grazie a tutti e spero di rivedere presto tutte queste aziende online, ognuna con il proprio stile e la propria strategia, ma di certo pronte ad affrontare le sfide – dai Social Network all’e-commerce – che il futuro ormai impone all’agroalimentare di qualità.
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Cara Marta, il nesso è nei…sogni!
Il post è una riflessione in merito a qualcosa che poteva essere ma non è stato, un sogno appunto! E siccome tu li vendevi qualche anno fa a Certaldo per Mercantia ho pensato di mettere questa foto, anche se invece del sogno mi sono rimaste solo briciole di pane…
Grazie del commento e spero di rivederti presto!
…sorpresa di trovare una mia foto nel vostro blog…
…senza capirne il nesso con l’articolo.
comunque nessun problema…mi presento!
Buona giornata,
Marta Mingucci
http://www.martamingucci.com