Blog | 27 Dicembre 2016 | Fabio Ciarla
Galloni e D’Agata parlano di giornalismo digitale, giovani e fallimento / Collisioni 2016-Capitolo 3
Siamo del secondo capitolo del racconto di un solo pomeriggio, ma evidentemente molto interessante, passato a Collisioni nell’enoteca di Barolo insieme ad Antonio Galloni e Ian D’Agata. Due personaggi del vino di livello internazionale, che però hanno apportato al festival piemontese anche qualcosa di più rispetto all’ambito di riferimento. Non solo vino quindi, per il quale rimando alla puntata precedente, ma anche tanto altro, con una specifica attenzione verso i giovani e le nuove tecnologie, con un insegnamento importante: fallire, almeno una volta nella vita, può essere utile. Vediamo nel dettaglio di cosa parliamo, come per il primo post in corsivo ci saranno i commenti del sottoscritto.
Posso confermare in prima persona l’impegno di Ian D’Agata per i giovani, negli eventi che lo vedono protagonista c’è sempre quel misto di personaggi che non trovi da nessun’altra parte (almeno in Italia). Ci sono sempre i big, perché quello è il livello, ma anche una nutrita presenza di giovani di diversa estrazione. A Collisioni, per il Progetto Vino, tra gli esperti ci sono diversi trentenni e nella stessa organizzazione ampie responsabilità sono affidate a ragazzi anche più giovani. Questo è il modo per crescere, tutti. Anche il critico rinomato e di altissimo livello può imparare qualcosa, o magari anche solo ricordarlo, stando a contatto qualche giorno con un degustatore giovane con tanta voglia di fare.
Credere e chiedere una “cultura del fallimento” è forte, ma la spiegazione supporta – a mio parere – ampiamente l’elemento di rottura che porta con sé. Voglio dire, forse l’essere ancorati alla paura di fallire è cosa ben peggiore del tentativo andato male. Quando non si rischia non c’è crescita. Mentre la “cultura del fallito”, se possiamo definire così l’approccio italiano o forse mediterraneo, ci incatena a una condizione generale piuttosto che a un singolo stato evolutivo. Aver fallito un impresa non fa di noi dei falliti quanto piuttosto persone più forti e capacità di prima, se siamo capaci di capire dove come abbiamo sbagliato. Stiamo andando a parlare dei massimi sistemi, ma i concetti ci sono tutti, compreso il richiamo all’istinto e ai valori importanti della famiglia e del nostro essere “animali sociali”. Insomma vino ma non solo, d’altronde il Festival Collisioni è da sempre proprio questo, uno scontro vivificante tra culture ed esperienze diverse.
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