Podcast
Podcast, perché?
L’idea dei podcast è nata dall’ennesima stupidata fatta in macchina, ovvero leggere il post di un blog sul vino mentre guidavo, e dall’amicizia con Marco Pennacchini voce profonda e speaker professionista oltre che persona disponibile (e su tutto un amico). Insieme abbiamo poi coinvolto la voce femminile, il tocco di classe potremmo definirlo, di Sara Andreoli, anche lei amica e soprattutto attrice teatrale. Non una semplice lettura ovviamente, per questo ho dato a Marco la libertà di riadattare le frasi scritte ad un linguaggio parlato, chiedendo a lui di indicarmi contemporaneamente qualche trucco del mestiere per facilitare le cose. Ci riusciremo? Boh, intanto ci proviamo…
Ogni post avrà in calce un lettore multimediale che potrete far partire semplicemente cliccando play, da pc o da smartphone, ma anche un’icona per “salvare” il podcast e riascoltarlo quando più vi fa piacere, magari in macchina mentre vi dirigete in quell’enoteca di cui proverò umilmente a parlarvi. Un tentativo, certo, che mi pone anche una serie di sfide e innalza il livello di difficoltà perché pur essendo contenuti digitali – e quindi modificabili – i post di questo blog saranno anche “registrati”, e in questo modo le cose cambiano notevolmente. Maggiore attenzione dunque a non fare errori e a ragionare su quello che si scrive, sebbene gli errori di sicuro non mancheranno.
Un lavoro in più che però spero possa essere premiato dalle vostre scelte e che spero vi eviterà qualche rischio. Non per i contenuti, quelli infatti vi indurranno ripetutamente in tentazioni alcoliche, ma per evitare che facciate il mio stesso errore, ovvero guardare lo smartphone mentre guidate. Insomma al volante, o mentre fate le pulizie di casa, con i podcast di Enoagricola potrete continuare a fare i vostri comodi mentre vi porto in viaggio in qualche cantina o dentro una bottiglia!
L’idea iniziale è stata ispirata in realtà anche da un altro aspetto, ovvero il fascino della degustazione sensoriale, l’analisi visiva come primo e ricchissimo bagaglio di informazioni sul vino che si va a degustare. Ma un non vedente come fa? Per avere un’idea di quanto importante sia la vista anche per degustare un vino, provatevi a riconoscere se un vino è rosso o bianco con un bicchiere nero (senza usare un Brunello e un gewurztraminer vedrete che il risultato non è scontato). Da più parti si dice che le persone che perdono una abilità sono portati a sopperire con un maggior sviluppo di altre parti del corpo, probabilmente è così anche per i non vedenti che avranno sicuramente percezioni olfattive e gustative migliori delle mie (e non ci vuole molto). Ma allora, e a maggior ragione, perché non farli partecipare ad un blog che parla di vino? Purtroppo l’accessibilità per i non vedenti non è ancora completa (il costo dell’operazione è impegnativo) ma tra qualche piccolo accorgimento per i lettori automatici e i podcast spero comunque di poter essere seguito anche da loro.
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