Comunicati | 21 Aprile 2017 | Fabio Ciarla
Proprio nell’anno dei 50 anni del Brunello CARPINETO a pieno regime anche nella Tenuta di Montalcino acquisita recentemente
In degustazione nella “due giorni” il BRUNELLO DI MONTALCINO DOCG 2012, molto elegante e di grande longevità
Venerdì sera, 28 aprile, alla cena di gala in Fortezza firmata Enrico Cerea del tristellato ‘Da Vittorio, brindisi di apertura con lo Spumante Farnito Brut che Carpineto produce da oltre 30 anni, la prima azienda a produrre bollicine nel Chianti Classico
“E’ con grande gioia che parteciperemo alla “due giorni” di festeggiamenti per i 50 anni del Brunello di Montalcino che peraltro coincide anche con i 50 anni della Carpineto. E quasi simbolicamente, a segnare questa importante celebrazione per la denominazione, che per noi vuol dire anche la messa a pieno regime della nostra acquisizione più recente, quella appunto di Montalcino, proporremo per il benvenuto d’apertura della cena di gala di venerdì sera lo Spumante Farnito Brut che Carpineto produce da oltre 30 anni, la prima azienda a produrre bollicine nel Chianti Classico.
Quest’anno proprio infatti, a quasi due anni dall’acquisizione della proprietà di Montalcino e dopo aver messo a regime tutte le diverse fasi di produzione secondo il codice Carpineto disostenibilità agricola a protezione della biodiversità, abbiamo definitivamente messo radici profonde nei territori storici toscani completando quel progetto iniziale dei padri fondatori, profondamente amanti del Sangiovese e delle sue varie declinazioni: Chianti Classico, Vino Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino, cercando i terreni più vocati all’interno delle tre denominazioni toscane”, dichiara Antonio Michael Zaccheo, giovane generazione della Carpineto con Caterina Sacchet enologa, figlia di Giancarlo Sacchet. socio fondatore insieme ad Antonio Mario Zaccheo.
“Per trenta anni Carpineto ha diffuso il vino Brunello di Montalcino nel mondo, credendo nella sua potenzialità di interpretare e raccontare uno degli aspetti più autorevoli della Toscana vitivinicola. Due anni fa l’azienda ha avuto la possibilità di coronare il progetto sul quale da tempo lavorava, rilevando l’Azienda di Montalcino in località Rogarelli.” continua Antonio Zaccheo jr.
L’Appodiato di Montalcino, in posizione privilegiata, a 500 mt sul livello del mare, è uno degli insediamenti più alti della denominazione e più panoramici con la vista che spazia dal centro storico di Montalcino (da cui dista 4 km) del quale s’inquadra l’intero perimetro della cinta muraria, alla Val d’Arbia, dove all’antica Cassia si unisce la via Francigena, e nelle giornate limpide fino anche a Siena; alzando lo sguardo poi, oltre la prima linea di colline all’orizzonte verso est, si può scorgere addirittura Cortona.
Antichi casali in pietra circondati da querce secolari e tutto intorno 53 ettari di terreno di cui 10 di vigneto piantati a sangiovese grosso allevato con metodo Gouyot (3,5 h di Brunello, 5 di Rosso di Montalcino, il resto Sant’Antimo Rosso), a una densità di 5700 piante per ettaro, un uliveto e un fitto bosco di querce, lecci e macchia mediterranea completano questo piccolo gioiello.
Dal punto di vista geologico, l’Appodiato di Montalcino si trova sul complesso indifferenziato delle argille scagliose, costituito prevalentemente da scisti, calcari marnosi e arenarie quarzose.
La leggera esposizione verso nord, in posizione panoramica e ventilata, dona ai vini di questa Tenuta un microclima unico che conferisce al Brunello intensi e complessi profumi, una bella freschezza, eleganza, raffinatezza e grande longevità.
Fonte: UFFICIO STAMPA LR COMUNICAZIONE
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